Eppur si cuoce: dall’ecologia alla crisi ucraina, i “trucchi” per risparmiare energia

Chi si preoccupa per l’ambiente o vuole risparmiare cerca con le proprie azioni di risparmiare energia. Con la guerra in Ucraina è diventata una questione di interesse nazionale. E così anche i trucchi per risparmiare ora fanno notizia.


C’è chi fa bollire l’acqua col coperchio sopra la pentola e spegne il fuoco dopo aver buttato la pasta. Si tratta di un modo, apparentemente controintuitivo, per risparmiare energia: poiché l’acqua si raffredda molto lentamente, la pasta continua a cuocere. Certo, ci sono delle variabili da considerare, come la quantità di acqua e il tipo di pentola, ma non è certo fantascienza. Potrebbe essere un argomento perfetto per la lezione di un insegnante di fisica, o per un blog dedicato alla sostenibilità, e anche solo uno spunto di conversazione con amici increduli. Fino a non molto tempo fa era così, ma oggi la questione è arrivata persino sulla pagine (digitali) del Sole 24 Ore (e di molte altre testate).

Un comunicato dell’Associazione Italiana Food e dei Pastai italiani, infatti, ha spiegato come cucinare la pasta in modo più “green” (in breve: uso del coperchio, cottura a fuoco spento come sopra, solo 700 ml di acqua per etto di pasta), oltre a calcolare il risparmio economico ed energetico se tutti lo facessimo: “risparmieremmo tra i 356 milioni e i 2,6 miliardi di chilowattora in un anno, pari a un secolo e mezzo di calcio in notturna in Europa, coppe comprese”). Questo, almeno, secondo le analisi della ditta di consulenza a cui si sono affidate le due associazioni industriali. L’occasione per la diffusione del comunicato è stata la giornata mondiale dell’ambiente,  5 giugno, ma forse c’è una ragione in più per il successo mediatico dell’iniziativa.

 

Dalla guerra alla riscaldamento globale alla guerra che ci toglie l’energia

L’Europa dipende dalla Russia per il gas, ma la guerra con l’Ucraina ha creato un clima diplomatico nel quale le forniture, assolutamente necessarie, non possono sono più così “certe”. Ecco allora che il risparmio energetico assume un peso ancora maggiore. Ognuno di noi potrebbe fare la propria parte per aiutare il proprio paese a far sì che il suo motore economico non finisca a secco.

Il “dibattito” su come cuocere pasta è esclusivo dell’Italia, ma l’attenzione al risparmio energetico è ora trasversale. Lo scorso aprile, per esempio, la International Energy Agency  (IEA)e la Commissione Europea hanno organizzato una diretta per parlare di come spiegare ai cittadini europei l’importanza del risparmio energetico. L’evento era intitolato “Playing my part: How to save money, reduce reliance on Russian energy, support Ukraine and help the planet. In seguito è stato diffuso una guida con nove consigli utili allo scopo.

Dalla guida Playing my part

 

  1. Al primo posto c’è la temperatura nelle abitazioni. Secondo la IEA abbassare il termostato di un grado in inverno fa risparmiare il 7% dell’energia e 7o euro in bolletta. In estate ogni grado in più fa invece risparmiare il 10% e 20 euro.
  2. Stesso discorso per la regolazione del boiler con cui scaldiamo l’acqua di casa: si possono risparmiare fino a 100 euro all’anno.
  3. Poi c’è lo smartworking: la IEA calcola che lavorare da casa fa risparmiare 35 euro al mese, anche considerando l’energia in più consumata in casa.
  4. Chi usa l’auto la dovrebbe condividere (carpooling), evitando cioè di guidarla da solo, e già che c’è può mettere il condizionatore a tre gradi in più del solito. Si possono risparmiare fino a 100 euro all’anno.
  5. Si calcola poi che un’auto in Europa percorra circa 13.000 km all’anno, e basterebbe rallentare di 10 km/ora rispetto alla velocità di crociera media per risparmiare carburante e altri 60 euro annui.
  6. Si può risparmiare anche non usando la macchina di domenica se si vive una grande città, a patto che le amministrazione la loro parte promuovendo domeniche senza auto.
  7. Ma abbiamo bisogno dell’auto? In Unione Europea un terzo dei tragitti è inferiore a 3 chilometri, che si possono fare a piedi, in bici o monopattino, con un risparmio di 55 euro l’anno.
  8. C’è anche il trasporto pubblico, che deve essere incentivato in ogni modo.
  9. Evitare l’aereo a favore dei treni è già possibile, almeno per alcune tratte.

 

Azioni individuali e collettive

Il sospetto è più che legittimo: senza questa guerra il risparmio energetico forse non riceverebbe tanta attenzione. Ma per il clima non cambia se impariamo consumare meno per coscienza ecologica o perché siamo motivati da altro: non ci si può permettere di essere schizzinosi. Ma è giusto enfatizzare il ruolo dei comportamenti individuali quando sappiamo che il cambiamento richiede ben altro? Gli storici della scienza ci hanno insegnato che colpevolizzare il consumatore è un vecchio trucco che risale all’industria del tabacco. D’altra parte, contano anche le azioni individuali: a livello collettivo possiamo fare nuove piste ciclabili, ma poi sta a noi cambiare abitudini e utilizzarle davvero. La guida della IEA uscita ad aprile lo mette bene in chiaro:

Seguendo tutte queste raccomandazioni, una tipica famiglia europea potrebbe ridurre, in media, la propria bolletta energetica di oltre 450 EUR all’anno. Se tutti i cittadini seguissero i consigli di seguito a casa e nel loro posto di lavoro, la UE risparmierebbe 220 milioni di barili di petrolio all’anno, sufficienti a riempie 120 superpetroliere, e circa 17 miliardi di metri cubi di gas, quanto basta riscaldare quasi 20 milioni di case. I cittadini hanno il potere di tagliare immediatamente il loro consumo di energia e ridurre le bollette del carburante. Ma sono le autorità governative – dal livello nazionale a quello regionale, cittadino e locale – che in definitiva sono nella posizione migliore incentivare azioni di risparmio energetico.

 

stefano dalla casa – formicablu