I mesi tra giugno 2023 e maggio 2024 hanno registrato il record di 12 mesi consecutivi con temperature medie globali da record. Undici di questi mesi hanno mostrato una media globale superiore di oltre 1,5 °C rispetto alle temperature dell’era preindustriale.
Lo annuncia il Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service – C3S) gestito dalla Commissione Europea: l’anno compreso tra il giugno del 2023 e il maggio di quest’anno è composto di 12 mesi consecutivi di temperature medie record a livello mondiale. Questa affermazione deriva dal confronto che viene fatto tra la temperatura media globale mese per mese e la media del periodo preindustriale, ovvero il periodo tra il 1850 e il 1900.
Osservando il grafico fornito da Copernicus stesso, si può inoltre notare come quasi tutti questi 12 mesi da record siano sopra la linea del +1,5 °C, il limite che l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) aveva indicato come il tetto che le politiche internazionali avrebbero dovuto impedire di superare. In realtà, come attestato sempre da Copernicus all’inizio del 2024, la temperatura media della Terra è già superiore di 1,5 °C rispetto all’era preindustriale.
Questi dati sono confermati anche da altre due istituzioni: World Meteorological Organization (WMO) e il Meteorological Office del Regno Unito. In particolare, l’ultimo rapporto sull’argomento pubblicato dal WMO fa anche delle previsioni sui prossimi anni e secondo gli autori è molto probabile che almeno uno dei prossimi cinque anni sia il più caldo mai registrato, battendo il record attualmente posseduto dal 2023.
I dati di Copernicus dicono anche altro. In particolare, il maggio 2024 è stato il maggio più caldo mai registrato da quando abbiamo a disposizione i dati. La temperatura media globale è stata di 0,65 °C superiore rispetto alla media del periodo 1991-2020, segnando il dodicesimo mese consecutivo in cui la temperatura media globale ha toccato un valore record per il mese corrispondente.
Che cosa significa
Ma al di là delle misurazioni e dei record registrati, che cosa significano concretamente questi dodici mesi così caldi? Una delle indicazioni, confermata anche da molti studi di organizzazioni diverse, è che sarà molto difficile se non impossibile raggiungere l’obiettivo di contenere il surriscaldamento entro il grado e mezzo. Ora un obiettivo comunque ambizioso potrebbe essere rimanere comunque sotto la soglia dei due gradi.
Mezzo grado di differenza potrebbe sembrare poca cosa, ma come ha spiegato lo stesso IPCC in un report speciale, in realtà le cose cambiano e non poco. Ecco un’infografica riassuntiva prodotta dal Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC) a riguardo:
Come si vede non c’è ambito della vita sulla Terra che non subirà conseguenze importanti per “solo” mezzo grado di differenza.
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marco boscolo – formicablu