Città in transizione, l’identikit di Bologna – Parte 2

Quanto è resiliente Bologna al cambiamento climatico? I dati dal rapporto SNPA, che analizza la qualità e la gestione dell’ambiente urbano nei capoluoghi di regione italiani

 


Nell’articolo uscito qualche giorno fa abbiamo presentato i dati del rapporto “Città in transizione: i capoluoghi italiani verso la sostenibilità ambientale”, un’analisi del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente che descrive come è cambiata la qualità dell’ambiente urbano nei capoluoghi di regione italiani. Il report analizza l’evoluzione dei problemi ambientali locali e della loro gestione da parte delle amministrazioni locali, con azioni specifiche per la sostenibilità. 

Dopo aver presentato la situazione di Bologna rispetto alla vivibilità (un insieme di indicatori che indaga il rapporto tra ambiente e salute) e alla circolarità (cioè l’efficienza nell’uso di risorse naturali, materiali ed energia), vediamo qual è la situazione riguardo alla resilienza ai cambiamenti climatici (la capacità della città di reagire e adattarsi ai cambiamenti del clima).

 

Bologna resiliente: la capacità di reagire alla crisi climatica

Tra gli indicatori che inquadrano la capacità di risposta di Bologna ai cambiamenti climatici c’è quello dell’impermeabilizzazione del suolo: il suolo impermeabilizzato (perché cementificato, per esempio) è meno efficace nel drenare l’acqua della pioggia e trattiene di più il calore, contribuendo all’effetto isola di calore della città. I dati mostrano un rallentamento nell’artificializzazione del suolo: la superficie di suolo che viene impermeabilizzata ogni anno, quindi, sta diminuendo rispetto al passato. La superficie urbanizzata coperta da vegetazione, invece, rimane stabile attorno al 50%, ma il rapporto segnala che il Comune ha messo in atto nuove azioni per valorizzare di più il verde pubblico, soprattutto per il suo ruolo nel mitigare il rischio di frane e allagamenti in città e di abbassare la temperatura circostante, soprattutto in estate. 

Per quanto riguarda l’acqua, la rete comunale di distribuzione dell’acqua potabile presenta valori di perdite tra i più bassi del campione dei capoluoghi di regione italiani: nel periodo 2012-2018 le perdite totali erano inferiori al 30%, con un picco del 28,1% nel 2018. Un dato che ci fa riflettere sull’entità di acqua che, anche in un caso virtuoso come quello di Bologna, viene sprecata.

Anche la composizione demografica della popolazione della città è un aspetto da tenere in considerazione, valutando la resilienza alla crisi climatica. Per esempio, nel 2015 c’è stato il maggior numero di giorni a rischio per la salute a causa di ondate di calore (ben 17 giorni di allerta): l’eccesso di mortalità nella popolazione over 65 quell’anno è stato pari a +8%. Dal 2017 questo valore è stato pari o inferiore all’atteso, nonostante un numero medio di 9 giorni di allerta all’anno. 

Anche il reddito medio per contribuente è significativo, perché una maggiore ricchezza della popolazione si traduce anche in maggiore possibilità di accesso a servizi, opportunità e informazioni. A Bologna è pari a 28.496 €, tra i valori più elevati del campione di 21 città.

 


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Dati utili per le amministrazioni

Nelle intenzioni del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, questo rapporto può essere utile anche per le amministrazioni comunali: è un quadro complessivo che integra dati e analisi in settori diversi, per dare una chiave di lettura di come sta cambiando l’ambiente a livello comunale. Un aspetto utile anche per capire come programmare le azioni future.

“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta la grande occasione del nostro paese per invertire la rotta e accompagnare le città in un processo di trasformazione utile a creare le giuste condizioni di sostenibilità, efficienza e prosperità”, scrive Stefano Laporta, Presidente di ISPRA e del Consiglio SNPA nell’introduzione al Rapporto. “I Ministeri stanno lavorando per l’assegnazione delle risorse: si tratta di somme ingenti – 191,5 miliardi di euro – di cui una consistente parte (più di 60 miliardi di euro) sarà dedicata proprio alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica. Le amministrazioni comunali saranno tra i protagonisti di questa grande trasformazione, la transizione delle aree urbane verso la sostenibilità ambientale”.

 

 

Città in transizione, identikit di Bologna – Leggi la parte 1

 

di Anna Violato – formicablu

Anna Violato è una comunicatrice della scienza freelance che vive a Bologna. Collabora con RADAR Magazine, testata online che racconta i cambiamenti del clima e dell’ambiente, con lo studio di comunicazione scientifica formicablu e con la casa editrice Zanichelli.

Immagine di copertina: Di Ugeorge – Opera propria, CC BY-SA 4.0