Efficienza energetica, il “primo combustibile” per contrastare la crisi climatica

Ridurre i consumi è il primo passo per ridurre le emissioni e i costi. I consigli dell’ENEA per le nostre case

 

“Consideriamo l’efficienza energetica come il primo combustibile, perché è ancora il modo più pulito e – in molti casi – più economico per rispondere alle nostre necessità energetiche. Non esiste alcun percorso credibile per le emissioni net zero che non comprenda l’uso più efficiente delle nostre risorse energetiche”. Sono le parole di Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA, International Energy Agency), al lancio dell’ultimo rapporto dell’Agenzia sull’efficienza energetica. 

Il rapporto “Net Zero by 2050” dell’IEA delinea le tappe da percorrere nei prossimi tre decenni per raggiungere una riduzione delle emissioni compatibile con gli accordi di Parigi del 2015, che limiterebbero il riscaldamento globale entro 1,5 °C. Per raggiungere questo scenario, il report prevede una diminuzione dell’intensità energetica dell’economia globale del 35% entro il 2030; una diminuzione guidata dall’efficienza energetica combinata ad altre misure, come l’elettrificazione dei trasporti e dei sistemi di riscaldamento. 

Le apparecchiature elettriche, infatti, sono molto più efficienti delle loro equivalenti alimentate direttamente da combustibili fossili; le pompe di calore elettriche, per esempio,  sono da tre a quattro volte più efficienti della combustione di fonti fossili per il riscaldamento. E se l’elettrificazione di molti servizi porterà, secondo il report, a un aumento del 40% delle necessità di energia elettrica, questo incremento sarà soddisfatto con la generazione di energia da fonti rinnovabili.

 

Previsioni sulla diminuzione dell’intensità energetica del settore industriale, dei trasporti e degli edifici nello scenario “Net Zero by 2050”. Le parti tratteggiate indicano la diminuzione dovuta all’efficienza energetica (in blu), all’elettrificazione (in viola), e al cambiamento nei comportamenti (in verde).

 

Il report prevede più di 40 traguardi di efficienza energetica, senza i quali l’IEA stima che il consumo energetico totale sarebbe superiore di circa il 30%, entro il 2030. La maggior parte di questi traguardi prevede soluzioni tecnologiche già mature, che dunque possono essere già applicate rapidamente su larga scala. 

Secondo Fatih Birol, “Un cambiamento di passo nell’efficienza energetica ci darà la possibilità di combattere gli effetti peggiori del cambiamento climatico – e allo stesso tempo creare milioni di dignitosi posti di lavoro e ridurre le bollette energetiche.” 

Anche il cambiamento nei comportamenti dei consumatori è considerato un elemento importante per raggiungere lo scenario net zero nel 2050. Tra le abitudini da migliorare: la regolazione delle temperature per il riscaldamento e il raffreddamento (con l’aiuto di termostati programmabili e sistemi di domotica), la scelta di mezzi di trasporto più ecologici e l’aumento della raccolta differenziata.

 

I consigli per riscaldare casa in modo efficiente

Regolare con attenzione la temperatura degli ambienti in cui viviamo è anche uno dei consigli che l’ENEA (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha inserito nel suo decalogo per risparmiare sul riscaldamento e proteggere l’ambiente. Ecco gli altri:

1) Esegui la manutenzione degli impianti. Un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito e senza incrostazioni di calcare (inoltre, non fare la manutenzione può portare a multe da 500€).

2) Controlla la temperatura degli ambienti: 19°C sono più che sufficienti a garantire il comfort in casa. Per ogni grado in meno, inoltre, si risparmia dal 5 al 10% sui consumi di combustibile.

3) Attenzione alle ore di accensione. Il tempo massimo di accensione giornaliero varia per legge a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia: da 14 ore giornaliere per gli impianti in zona E (nord e zone montane) alle 8 ore della zona B (fasce costiere del Sud Italia). 

4) Installa pannelli riflettenti tra muro e termosifone. È una soluzione semplice, ma molto efficace per limitare le dispersioni di calore.

5) Scherma le finestre durante la notte, chiudendo persiane e tapparelle o disponendo tende pesanti per ridurre le dispersioni di calore verso l’esterno.

6) Evita ostacoli davanti e sopra i termosifoni, come tende o mobili. Anche asciugare la biancheria sui radiatori ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente ed è causa di sprechi. 

7) Fai un check-up alla tua casa. Chiedere a un tecnico di effettuare una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo da fare per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. Oltre ad abbattere i costi per il riscaldamento anche fino al 40%, gli interventi sono ancora più convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici (ecobonus, Superbonus 110%).

8) Scegli impianti di riscaldamento innovativi, come caldaie a condensazione, pompe di calore ad alta efficienza o sistemi ibridi abbinati a impianti solari termici e fotovoltaici.

9) Scegli soluzioni tecnologiche innovative. La centralina di regolazione automatica della temperatura è indispensabile per tutti gli impianti, ma si possono avere ulteriori risparmi con termostati programmabili e impianti di domotica (cronotermostati, sensori di presenza, regolatori elettronici per regolare anche a distanza la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione del riscaldamento).

10) Installa le valvole termostatiche che regolano il flusso dell’acqua calda nei termosifoni, per non superare la temperatura impostata per il riscaldamento degli ambienti. Contribuiscono a ridurre i consumi fino al 20%.

 

Leggi più dettagli e consigli sul sito di ENEA.

 

 

di Anna Violato – formicablu

Anna Violato è una comunicatrice della scienza freelance che vive a Bologna. Collabora con RADAR Magazine, testata online che racconta i cambiamenti del clima e dell’ambiente, con lo studio di comunicazione scientifica formicablu e con la casa editrice Zanichelli.

Foto di copertinadi Erik Mclean da Pexels