In cammino per le vacanze

Complice la pandemia, il 2021 potrebbe rivelarsi l’anno delle vacanze a piedi anche in Emilia-Romagna. Ma il trend è in aumento già da anni.

 

Stare all’aria aperta, a contatto con la natura e il patrimonio culturale del territorio, evitando gli assembramenti delle città d’arte o delle località turistiche più blasonate. Sono necessità che già durante l’estate del 2020, la prima durante la pandemia di Covid-19, hanno fatto scegliere a molte persone di passare le proprie vacanze camminando. Inoltre, una forma di viaggio come lo spostarsi a piedi o in bicicletta è anche un modo di progettare una vacanza con un impatto ambientale ridotto: spostamenti a velocità ridotte, utilizzando pochi mezzi di trasporto e spesso favorendo località non troppo lontane dai luoghi di residenza.

 

Sempre più camminatori sulla Via degli Dei

Anche il territorio bolognese offre diversi percorsi che coinvolgono il paesaggio collinare e quello montano, senza trascurare anche grandi sentieri di pianura. Secondo una ricerca condotta da Terre di Mezzo editore sulla frequentazione dei cammini italiani (prendendo in considerazione gli itinerari da svolgersi su più giorni che prevedono un sistema di credenziali rilasciate da qualche ente o associazione), proprio la Via degli Dei che collega Bologna con Firenze è stato l’unico percorso che ha conosciuto un aumento dei camminatori nel 2020. Anzi, secondo gli autori della ricerca, il dato sarebbe addirittura sottostimato: “molti giovani partono d’impulso o camminano senza Credenziale”.


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A livello internazionale, i cammini più lunghi - mette ancora in evidenza la ricerca di Terre di Mezzo - hanno sofferto di più “vista la situazione di incertezza sanitaria legata al Covid-19” e inoltre “l’impossibilità di intraprendere un cammino nei mesi di marzo, aprile e maggio hanno pesato, interrompendo quel trend positivo che si stava registrando ormai dal 2016”. Ne è una testimonianza il più celebre dei cammini del mondo, quello che porta a Santiago de Compostela, che ha perso l’85% degli arrivi rispetto all’anno precedente. Paragonati a questi numeri, quelli del sistema di cammini italiani ha retto bene, registrando in complesso un calo del 32%, con la già citata notevole eccezione della Via degli Dei.


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Ma gli italiani, in generale, si sono comunque dimostrati sempre grandi frequentatori dei cammini. Nel 2019, per esempio, sono arrivati al secondo posto come numero di credenziali rilasciate sul Cammino di Santiago. Una tendenza che potrebbe aumentare ulteriormente, perché secondo la ricerca di Terre di Mezzo proprio nel 2020 il 13% dei camminatori italiani ha effettuato la propria prima esperienza zaino in spalla.

Chissà che alcuni dei nuovi camminatori non si siano fatti attrarre dalle aree verdi più vicine alle città, come i colli bolognesi. disponibili durante le diverse zone rosse e arancioni senza dover uscire dal territorio comunale. Quella dei nostri colli è una particolarità unica, in cui l’amministrazione cittadina ha preservato un polmone verde a due passi dal centro fin dagli anni Sessanta del Novecento. Come racconta il giornalista Emanuele Caprara, i colli sono stati fondamentali durante i periodi di lockdown e di zona rossa. Per alcuni bolognesi si è trattato quasi di una vera e propria scoperta.

Ma la frequentazione dei colli da parte di molti nuovi e vecchi camminatori ha anche esposto uno dei problemi storici della situazione bolognese: il passaggio di molti sentieri in territori che sono privati o vicinissimi a proprietà private. Soprattutto nei momenti di massima affluenza del 2019 e del 2020, questa situazione ha generato qualche problema di accesso che dovrebbe essere superato con un piano di azione mirato alla gestione della mobilità dolce sui colli.

 

Le reti escursionistiche comunale e regionale

Se la Via degli Dei è il più famoso dei cammini e dei sentieri del nostro territorio, non mancano le possibilità di scelta per accontentare tutti i gusti e tutti i livelli di allenamento. Consultando i dati della Rete Escursionistica Regionale, si scopre che il territorio della Città Metropolitana di Bologna può vantare migliaia di chilometri di itinerari segnalati, suddivisi in 255 sentieri. Si va da tratti brevi, di raccordo tra percorsi più lunghi e importanti, ai 45 chilometri che separano Idice dal passo della Raticosa (CAIBO 801) o ai 43 della “Piccola Cassia Sud”, che da Casa Bortolani si inerpica fino al territorio di Gaggio Montano e oltre, al confine con la Toscana.

I dati su Cammini e percorsi di Bologna

Sul sito degli Open Data del Comune di Bologna si trova una mappa interattiva di tutti i sentieri per camminatori e chi pratica il trekking. Ogni itinerario è identificato dal nome, dalla località di partenza e da quella di arrivo, oltre all’operatore che ne gestisce la segnaletica.

La Regione mette a disposizione un sito web dedicato alla rete escursionistica regionale. Oltre alla mappa interattiva dei percorsi, si possono trovare le tracce GPX scaricabili (anche in formato per Google Earth). La mappa, inoltre, indica anche tutti i bivacchi, i rifugi e i punti di ristoro lungo i sentieri per poter organizzare al meglio ogni uscita e ogni viaggio a piedi.

 

di marco boscolo - formicablu