Un Clima di partecipazione: approvate le Linee guida per la modifica dello Statuto Comunale

Se una storia potesse iniziare dalla fine, questa racconterebbe innanzitutto dell’approvazione, da parte della Giunta del Comune di Bologna, delle  Linee Guida per realizzare  le le Assemblee cittadine e dell’approvazione da parte del Consiglio Comunale delle modifiche allo Statuto che hanno introdotto la protezione del clima tra i principi ispiratori del Comune e, appunto, le Assemblee cittadine tra i suoi strumenti di partecipazione.

Ma come siamo arrivati a questo punto? Qual è stata la miccia che ha dato inizio a tutto?

Un ruolo fondamentale l’hanno ricoperto sicuramente i movimenti attivisti, da Extinction Rebellion a Fridays for Future che hanno saputo esercitare la giusta pressione affinché  venisse approvata la Dichiarazione di Emergenza Climatica

Quest’ultima impegna il Comune di Bologna a garantire la trasparenza e l’informazione sui dati climatici e ambientali – primo obiettivo di Chiara.eco – e a definire una proposta di sperimentazione di Assemblee cittadine sul clima. Per raggiungere questo secondo obiettivo, la Fondazione Innovazione Urbana e il Comune di Bologna hanno promosso il percorso Un Clima di partecipazione che ha provato a fare del coinvolgimento il principale strumento di azione civica capace di creare una lente attraverso la quale guardare a fondo la questione di cui ci stiamo occupando, capirne le cause più profonde, le implicazioni e le soluzioni. 

Dal mese di febbraio al mese di maggio, infatti, si sono svolti 4 incontri del Tavolo di Negoziazione, a cui hanno partecipato 52 persone appartenenti a movimenti e associazioni impegnate su temi ambientali, cambiamento climatico e giustizia sociale, settore economico e sociale, e rappresentanti della Giunta e del Consiglio Comunale della città di Bologna. Durante gli incontri hanno partecipato, inoltre, alcuni fra i tecnici del Comune, con l’obiettivo di offrire approfondimenti e interloquire sulla fattibilità o sull’incompatibilità delle indicazioni proposte.

Divisi in stanze virtuali e con il supporto di moderatori della Fondazione Innovazione Urbana, i partecipanti hanno lavorato per esprimere proposte sul funzionamento dell’Assemblea cittadina e sulla relazione tra l’Assemblea e l’istituzione Comunale. 

Durante il percorso di negoziazione, si è costituito un Comitato di Garanzia con il compito di verificare il rispetto dei tempi, delle azioni previste, dell’applicazione del metodo, del principio di imparzialità dei conduttori e con funzioni di monitoraggio dell’esito del processo.

Inoltre, si sono svolti momenti di approfondimento di natura tecnica e giuridica con 8 esperti esterni. La selezione dei temi è avvenuta durante il percorso identificando le questioni sulle quali la qualità della negoziazione potesse essere compromessa a causa dell’assenza di sufficienti informazioni in merito. Infine, il Tavolo di Negoziazione ha svolto un confronto con il Comitato di Garanzia Locale con l’obiettivo di consegnare le proprie note e indicazioni rispetto alle proposte al decisore.

Bologna, Manifestazione per una rivoluzione ambientale, da Piazza XX settembre fino a Piazza Maggiore – Foto di Margherita Caprilli per Repubblica

Ma cosa dicono esattamente le Linee Guida?

Dal Tavolo di Negoziazione emerge l’indicazione che l’Assemblea cittadina, organismo di rafforzamento del dialogo tra cittadini e tra Istituzioni e cittadini, debba rappresentare un istituto partecipativo previsto in modo permanente dallo Statuto Comunale, da attivare in modo puntuale su un tema specifico o secondo una periodicità definita. 

L’Assemblea deve avere funzioni di proposta e di impulso dell’attività Amministrativa Comunale attraverso la definizione di atti di raccomandazione, petizioni, istanze o proposta di ordini del giorno al Consiglio Comunale. Inoltre, l’attivazione puntuale di ciascuna Assemblea cittadina dovrebbe poter avvenire su impulso del Consiglio o su richiesta di cittadini (in coerenza con quanto previsto per altri strumenti partecipativi).

La scelta del numero di membri dell’Assemblea dipende da valutazioni politiche e organizzative e non ha una natura tecnica o statistica. Le proposte più ricorrenti che sono emerse suggeriscono al Consiglio di determinare il numero di partecipanti in una fascia compresa tra i 50 e i 100 cittadini. Questo ed altri aspetti attuativi dovranno essere definiti nel dettaglio nel regolamento attuativo.

La modalità di selezione dei Membri dell’Assemblea suggerita dal Tavolo è il sorteggio casuale, modalità ritenuta più idonea a garantire che l’Assemblea rappresenti la città in modo neutrale. Anche alcune specifiche categorie di cittadini che si vogliono rappresentare nell’Assemblea verranno sorteggiate con i principi di casualità e stratificazione. 

Inoltre, le Linee Guida richiedono che i membri dell’Assemblea siano selezionati con un approccio inclusivo ed allargato rispetto al solo corpo elettorale, includendo i residenti con più 16 anni (inclusi soggetti marginali e fragili) e alcune categorie di city users (studenti universitari non residenti, lavoratori pendolari). La selezione dei membri può essere fatta per estrazione di un campione casuale di residenti stratificato rispetto a 3 criteri: genere, età, quartiere di residenza.

Dopo un lungo confronto, in alcuni momenti non facile, tra i partecipanti la maggioranza ha proposto al Consiglio di prevedere nella istituzione di ciascuna Assemblea un rimborso forfettario o gettone di presenza per i suoi Membri e per gli esperti, o altri soggetti, che vi parteciperanno al di fuori delle proprie mansioni professionali. Dovranno essere previsti anche servizi di supporto tecnico, logistico e la partecipazione durante lo svolgimento dell’Assemblea. Di fondamentale importanza è anche la presenza di facilitatori indipendenti specializzati nella gestione di questo tipo di processi. Il Tavolo ha inoltre definito alcune funzioni di garanzia e monitoraggio che devono essere realizzate per garantire indipendenza e trasparenza al processo.

Infine, le Linee Guida prevedono che al termine dei lavori l’Assemblea produca un documento contenente le proposte approvate e che dovrà essere trasmesso al Comune, reso pubblico e discusso dal Consiglio Comunale.

L’approvazione delle Linee Guida da parte della Giunta e il loro recepimento all’interno dello Statuto Comunale sono il primo concreto passo per rendere possibile la realizzazione a Bologna della prima Assemblea cittadina sul clima in Italia. 

Leggi qui le Linee Guida del Tavolo di Negoziazione

> Leggi qui la lettera di validazione del Tecnico di Garanzia della Partecipazione della Regione Emilia-Romagna

Il progetto è risultato vincitore del Bando regionale Partecipazione 2020 – legge regionale Emilia-Romagna n. 15/2018) e si proponeva di sviluppare la prima fase del processo di modifica dello Statuto del Comune di Bologna per introdurre le Assemblee cittadine tra gli strumenti partecipativi della città.

Articolo a cura di Andrea Massimo Murari

Economista esperto di sviluppo sostenibile, turismo e innovazione sociale. Per la Fondazione Innovazione Urbana, Andrea collabora alle attività di mappatura degli stakeholder, gestione della comunità e progetti sul territorio.