Bologna Città Neutrale nel 2030: il primo passo è il Climate City Contract

Assieme ad altre 111 città, Bologna ha l’obiettivo di arrivare alla neutralità climatica nel giro di pochi anni. Lo farà in un percorso continentale condiviso, il cui primo passo è un contratto per il clima con la cittadinanza.

 

Lo scorso aprile, Bologna è stata selezionata come una delle città dell’Unione Europea per partecipare alla Cities Mission delle città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030. In tutto sono 112: 100, compresa Bologna, sono in paesi membri dell’UE, 12 in paesi partner. Il primo passo previsto da questo percorso per arrivare alla neutralità climatica è il Climate City Contract, uno strumento che aiuterà a delineare le tappe e i percorsi per raggiungere l’obiettivo.


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Che cos’è un Climate City Contract?

Net Zero Cities (NZC), il consorzio europeo responsabile del coordinamento della Missione e supporto delle città durante tutto il percorso, ha stabilito che la costruzione di un Climate City Contract sarà il primo step che le città selezionate dovranno impegnarsi a raggiungere. La Commissione Europea descrive il Climate City Contract (letteralmente, “contratto cittadino per il clima”) come un processo e un documento composto da diversi tre componenti: gli impegni strategici, le azioni e gli investimenti. Tutte insieme, queste componenti accompagnano e guidano le città selezionate verso la neutralità climatica. Vediamoli più in dettaglio

 

Impegni

Gli impegni strategici nasceranno da un processo condiviso con attori locali, regionali e nazionali di definizione di una strategia per raggiungere la neutralità climatica il più rapidamente possibile. Per esempio, attraverso l’impegno delle aziende del territorio a decarbonizzare la flotta dei propri veicoli o l’impegno del Comune a preservare e favorire il rispetto del patrimonio verde. O ancora un’iniziativa della Regione per favorire e sostenere l’acquisto di prodotti di prossimità.

Il documento degli impegni sarà diviso in due parti. La prima descrive brevemente la Missione a Bologna: quali sono gli ambiti prioritari da affrontare e qual è l’obiettivo generale. In più, include le sottoscrizioni del Contratto dei principali attori coinvolti (Comune ed aziende partecipate). La seconda parte consiste in un appendice con la raccolta delle firme di accordi tra il Comune e ulteriori enti (privati o pubblici) che si impegnano a realizzare azioni concrete di trasformazione verso la neutralità.

 

Azioni

Il Piano d’Azione identifica i punti di forza e le lacune delle strategie, delle politiche e dei piani già esistenti a livello cittadino. Da questa sorta di analisi verrà costruito un vero e proprio portafoglio di interventi coordinato con il Piano di Investimenti per raggiungere l’obiettivo al 2030.

 

Investimenti

Il Piano di Investimenti fornisce una valutazione dei costi e dell’impatto delle azioni al fine di mobilitare strategicamente i finanziamenti pubblici e attrarre capitali privati per finanziare i percorsi della città verso la neutralità climatica.

 

A che punto è Bologna

Attualmente l’amministrazione comunale sta lavorando alla costruzione del proprio Climate City Contract, con quattro grandi obiettivi principali:

  • Federare e unire gli attori principali, definire gli impegni, le funzioni e gli investimenti che possono fornire;
  • Co-progettare le azioni da realizzare per raggiungere l’obiettivo;
  • Co-realizzare le azioni co-progettate assieme a tutti gli attori individuati e coinvolti;
  • Misurare gli esiti con metriche condivise, per valutare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi.

Per raggiungere la neutralità climatica Bologna dovrà progressivamente attivare diversi strumenti all’interno della cornice del Climate City Contract Innanzitutto, l’Assemblea cittadina, formata da cittadini e cittadine che verranno estratti a sorte. L’Assemblea è uno strumento di dialogo e confronto che, nell’ottica già espressa dalla vicesindaca Emily Clancy, servirà a “scrivere in maniera partecipata il contratto sul clima previsto dalla missione europea sulla città neutrali”, avendo cura di allargare il più possibile la partecipazione perché rifletta la composizione reale della città.

Se l’Assemblea rimane il luogo privilegiato del confronto, questa verrà affiancata da una Piattaforma aperta di ascolto e collaborazione con i cittadini, anche nell’ambito di percorsi partecipativi già esistenti, e dal Piano di Investimenti, che è da intendersi come un vero e proprio business plan che guiderà gli interventi in modo da segnare il passo per la realizzazione della neutralità. Il senso, tra l’altro, è che la neutralità non sia solo una serie di misure. già importantissime, per azzerare l’impatto della città sull’ambiente, ma anche un’opportunità di sviluppo in senso sostenibile ed eco-compatibile.

Il percorso sarà monitorato da un Bilancio d’impatto che non si limiti, perciò, a indicare a che punto si trova la città rispetto agli obiettivi che si è posta e che sono indicati nel Climate City Contract, a cominciare dalle emissioni. Il Bilancio d’impatto renderà anche conto degli impatti sociali ed economici che questo percorso genererà. I prossimi mesi quindi saranno chiave per la costruzione del Contratto Cittadino per il Clima.


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