Cura del territorio e mercati rionali: le proposte dell’Assemblea per il clima (parte 2)

I partecipanti raccontano come sono nate le proposte dell’Assemblea cittadina per il clima di Bologna

 

Venerdì 19 alle 17.30 si è tenuta la prima seduta istruttoria delle commissioni del Consiglio comunale, per discutere le proposte dell’Assemblea cittadina per il clima.

Alla seduta, il gruppo di 22 partecipanti all’Assemblea che seguirà l’iter delle proposte – detto “Comitato di monitoraggio” – ha presentato i punti del documento alla Commissione e ha ascoltato le prime domande e i primi commenti dei consiglieri. La prossima seduta si terrà venerdì 2 febbraio, sempre alle 17.30; verrà data risposta alle domande e i temi delle proposte saranno approfonditi. Anche questa seduta sarà visibile in streaming sul canale YouTube del Consiglio Comunale di Bologna.

In questo articolo, continuiamo a raccontare come sono state elaborate le proposte a partire dalle parole di chi ha partecipato ai gruppi di lavoro dell’Assemblea: leggi il nostro approfondimento sulle prime due raccomandazioni.

Le raccomandazioni 3 e 4 affrontano i temi del verde e delle risorse naturali: elementi chiave da considerare sì per la riduzione delle emissioni, ma soprattutto per preparare la città agli effetti del cambiamento climatico. L’Assemblea, lavorando all’indomani dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna l’anno scorso, ha elaborato una serie di proposte per rendere il territorio meno soggetto al rischio idrogeologico. Ma ha anche analizzato il tema della riduzione dei rifiuti e l’accorciamento delle filiere alimentari, per lanciare un messaggio: per combattere il cambiamento climatico, dobbiamo usare le risorse naturali con intelligenza.

Vi raccontiamo come sono state elaborate le proposte durante gli incontri dell’Assemblea.  

 

Raccomandazione 3: infrastrutture verdi e blu per la città

“Sono stata molto toccata dagli eventi dell’alluvione”, racconta Sabrina R., 54 anni, funzionaria amministrativa all’Università di Bologna, tra i membri del gruppo che ha elaborato la Raccomandazione 3: Bologna neutrale è più verde e più blu. “Dei cari amici che vivono a Budrio sono stati pesantemente colpiti dall’alluvione. Anche grazie alla loro formazione tecnica in merito, hanno partecipato attivamente a comitati di cittadini e mi hanno trasferito molte idee sul lavoro da fare per la manutenzione degli alvei dei fiumi”. 

A maggio 2023, la prima seduta dell’Assemblea cittadina era stata rinviata proprio a causa dell’alluvione. Il tema della gestione delle acque e del rischio idrogeologico è diventato comprensibilmente molto sentito dal gruppo di partecipanti anche grazie all’esperienza appena vissuta. Nel documento, si chiede di agire con urgenza e lavorare su più fronti per rinaturalizzare la città con aree verdi e rendere più permeabili i suoli urbani, in modo da “recuperare la loro funzione ecologica di assorbimento delle acque piovane e redistribuzione nelle falde acquifere”. Sabrina R. racconta che il tema delle acque è stato discusso dal gruppo con una visione integrata, considerando non solo i rischi dovuti alle alluvioni ma anche quelli che porta la scarsità d’acqua. “Bisogna tutelare i corsi d’acqua. Anche perché, come abbiamo più volte detto, l’acqua deve esserci amica, non nemica”, spiega. 

Ma non c’è tutela senza monitoraggio: per questo l’Assemblea ha proposto di intensificare lo studio dei corsi d’acqua e degli altri corpi idrici, per capire dove e quando agire.

Emerge dal testo della raccomandazione anche la consapevolezza che quelli della rinaturalizzazione e della gestione delle acque sono temi complessi, che non possono essere affrontati da un solo attore. Se il Comune e il suo Regolamento del verde vengono riconosciuti come lo snodo centrale del lavoro, i partecipanti hanno proposto di aumentare la partecipazione di cittadini ed esperti, anche come occhi aggiuntivi puntati sul territorio.

 

Ascolta il podcast: Come si adatta il territorio agli effetti del cambiamento climatico?

 

Raccomandazione 4: mercati rionali e attenzione ai rifiuti

A una prima occhiata, può sembrare che la Raccomandazione 4: Bologna neutrale è il tuo modello di vita da coltivare tenga assieme ambiti lontani tra loro, dagli orti urbani, ai mercati di quartiere, alla gestione dei rifiuti. Ma basta leggere il testo che introduce la raccomandazione per capire che questa “delinea una sorta di percorso che, a partire da azioni di educazione e sensibilizzazione, promuova la consapevolezza su comportamenti sostenibili, in particolare legati al consumo, alla produzione di rifiuti e all’alimentazione, e sostenga concretamente cambiamenti negli stili di vita individuali per farli affermare gradualmente come vere e proprie pratiche di comunità, con impatto positivo sul territorio e benefici sull’ambiente in termini di riduzione delle emissioni ma anche sulla qualità della vita, la salute pubblica e la valorizzazione del territorio”.

Queste proposte, dunque, puntano a diffondere pratiche e comportamenti, per cambiare i modi in cui consumiamo risorse. Ne abbiamo parlato con una dei membri del gruppo di lavoro che ha elaborato questa Raccomandazione: Anna Christina Nissen, 33 anni, lettrice di tedesco all’Università. Originaria del nord della Germania, vive a Bologna da circa 5 anni. Spiega che, per esempio, “la proposta di rendere Bologna la città con più mercati di produzione locale è stata una sulla quale nel gruppo ci siamo trovati tutte e tutti subito d’accordo”. 

Secondo l’Assemblea, quella di fare la spesa nei mercati di quartiere è una buona pratica che va sostenuta, aumentando la disponibilità degli stessi mercati e garantendo che si vendano in effetti prodotti locali. Non con l’idea che questo risolva tutti i problemi di una città, ma che sia una delle tante azioni che contribuiscono a fare di Bologna una città più sostenibile. “Io sono cresciuta in campagna e anche a scuola avevamo un orto scolastico: se uno fa queste esperienze vede i cibi con occhi diversi”, spiega Nissen. “Se non sei mai stato in contatto con le condizioni di produzione, con quanto lavoro ci vuole, è difficile capirlo. Anche la creazione di nuovi orti urbani ovviamente non risolve i problemi di alimentazione: è un piccolo pezzo di mosaico che rende più consapevoli le persone, che rende più collegati al territorio”. Secondo i partecipanti, questa attenzione al cibo sostenibile potrebbe diventare anche a far parte della comunicazione turistica della città. 

L’ultima parte della raccomandazione riguarda la gestione dei rifiuti. Nel documento, si pone molta attenzione sulla riduzione dei rifiuti alla fonte, promuovendo le pratiche che riducono gli imballaggi e il riuso degli oggetti. Anna Christina Nissen ha portato all’Assemblea la sua esperienza in Germania, paese in cui alcune pratiche in questa direzione – come il deposito cauzionale delle bottiglie – sono molto diffuse. “Questa è la cosa bella dell’Assemblea cittadina: c’è spesso qualcuno che ha vissuto un’esperienza dall’interno, che può portare un’altra prospettiva. Dobbiamo confrontarci e vedere cosa hanno già provato altri paesi o anche altre regioni dell’Italia, e vedere cosa funziona, che cosa è una buona pratica, una pratica sostenibile, e che cosa invece è solo una bella idea”.

 

Leggi anche: Il documento integrale delle proposte dell’Assemblea

 

di Anna Violato – formicablu

Anna Violato è una comunicatrice della scienza freelance che vive a Bologna. Collabora con testate come Nature Italy, Le Scienze e RADAR Magazine, con lo studio di comunicazione scientifica formicablu e con diverse case editrici.

Foto di copertina di Margherita Caprilli.