Affrontare con determinazione la crisi climatica e trovare soluzioni innovative per promuovere la resilienza a livello globale. È stato questo l’obiettivo del Summit internazionale tenutosi in Vaticano dal 15 al 17 maggio scorsi, dal titolo “Dalla crisi climatica alla resilienza climatica”. Un evento di tre giorni, promosso dalla Pontificia Accademia delle Scienze, che ha visto la partecipazione di importanti figure politiche, accademiche e religiose da tutto il mondo, tra i quali il Sindaco di Bologna Matteo Lepore.
Il Summit è stato lanciato con una lettera di Papa Francesco, che ha sottolineato l’urgente necessità di affrontare la crisi climatica come una questione centrale per la dignità umana e per la sopravvivenza del pianeta. Questa chiamata all’azione ha posto le basi per un’iniziativa globale volta ad unire e coordinare gli sforzi per attenuare l’impatto del cambiamento climatico e promuovere la salvaguardia degli ecosistemi.
Parola chiave “Resilienza”
“Resilienza” è stata la parola chiave e il concetto fondamentale del summit. Infatti, mentre gli sforzi di mitigazione delle emissioni rimangono fondamentali, è diventato altrettanto chiaro che sarà essenziale prepararsi ad affrontare gli impatti già inevitabili del cambiamento climatico. Tutto ciò richiede una combinazione di decisioni e di strategie da adottare a livello globale, necessarie per affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche collegate al cambiamento climatico.
Nella giornata di giovedì 16 maggio, dedicata a sindaci e amministratori da tutto il mondo, il Sindaco Lepore ha partecipato all’udienza con il Papa, mentre nel pomeriggio è intervenuto come relatore alla tavola rotonda “In prima linea: gli hotspot climatici”, coordinata da Gina McCarthy, già consigliera per il clima della Casa Bianca, insieme ai Sindaci di Valencia, Yokohama, Atene, Colonia, Sao Paulo, Firenze, Bolzano e Milano.
Nel corso del panel è stato discusso del ruolo delle città nella sfida dei cambiamenti climatici, con particolare attenzione a settori critici come quello energetico ed agroalimentare.
Al termine della giornata è stato sottoscritto da tutti i partecipanti il Protocollo “Climate Change Resilience”, promosso dal Vaticano.
Le Macro-aree di discussione
Nello specifico le macro-aree di discussione sono state:
- la resilienza idrica: strategie per mitigare gli impatti delle inondazioni e della siccità, per proteggere le fonti d’acqua, per garantire l’accesso all’acqua pulita e per promuovere un’equa distribuzione dell’acqua nelle città;
- la qualità dell’aria e l’inquinamento: misure innovative per ridurre l’inquinamento atmosferico e per attuare politiche efficaci per migliorare la qualità dell’aria in ambito urbano;
- i sistemi alimentari sostenibili: nuovi approcci per garantire la sicurezza alimentare attraverso l’agricoltura e gli allevamenti sostenibili e le reti di distribuzione innovative;
- la transizione all’energia pulita: impegno comune per la transizione verso le energie pulite e rinnovabili, promuovendo l’efficienza energetica e riducendo le emissioni di anidride carbonica;
- le migrazioni forzate: gestione dei flussi migratori legati ai cambiamenti climatici, condividendo politiche comuni di accoglienza.
L’importanza della cooperazione internazionale
L’incontro ha offerto un’opportunità preziosa per lo scambio di conoscenze, esperienze e strategie utili a combattere la crisi climatica e il Sindaco Lepore ha avuto l’occasione di presentare la Missione Clima 2030 e le sfide che Bologna dovrà affrontare nei prossimi anni.
Nel corso dell’intervento è stata anche evidenziata l’importanza della collaborazione tra le città, le regioni e gli stati per affrontare queste sfide comuni a livello globale e per promuovere una crescita sostenibile ed equa.
Tra gli altri partecipanti ai panel sono intervenuti: Ana María Hidalgo (Sindaca di Parigi), Sadiq Khan (Sindaco di Londra), Gavin Newsom (Governatore della California), Roberto Gualtieri (Sindaco di Roma) e altri numerosi sindaci e governatori provenienti da città e regioni di tutto il mondo. Questo ampio ventaglio di partecipanti e di prospettive ha arricchito la discussione e ha fornito spunti preziosi per sviluppare soluzioni innovative e collaborazioni transnazionali utili ad affrontare la crisi climatica.
L’evento ha sicuramente segnato un importante passo avanti nella cooperazione internazionale per affrontare una delle sfide più difficili del nostro tempo e per costruire un futuro più sicuro, equo e sostenibile, a cui anche il Comune di Bologna vuole prendere parte.